La valle in cui sorge Grezzana fu frequentata ampiamente dall’uomo del Paleolitico Medio (dal 75.000 al 36.000 a. C.) come testimoniano i reperti archeologici di Riparo Tagliente.
Il Riparo Tagliente, che prende il nome dal Sig. Tagliente che lo segnalò nel 1958, fu frequentato per lungo tempo. Si tratta di un riparo sottoroccia, oggi zona archeologica con scavi ancora in corso. Gli uomini che frequentarono il riparo Tagliente cacciavano soprattutto erbivori, come lo stambecco, il camoscio e il cervo, ma non disegnavano di uccidere animali di stazza più elevata come i mammut, come testimoniano frammenti di denti di tale animale rinvenuti in loco. Gli uomini che continuarono a frequentare il territorio di Stallavena nel Paleolitico superiore (dal 35.000 a.C. al 10.000 a.C.) erano del tipo Homo sapiens sapiens. Oltre alla caccia, si dedicavano alla lavorazione della selce e della pelle, ricavandone rudimentali abiti. Andavano inoltre a procurarsi materiale utile alla propria attività anche in zone “lontane”: a riparo Tagliente sono state recuperate conchiglie marine, probabilmente prelevate dall’Adriatico, cristallo di rocca e ocra gialla forse provenienti da Ponte Veia.
Molto probabilmente credevano nella vita dopo la morte, come dimostra la sepoltura di un adulto, collocato supino, con le braccia allungate parallelamente al tronco ricoperto di pietre.
Su queste pietre vi erano incisi dei graffiti, quasi certamente un felino e il profilo di un Uro (un grosso bovino estinto successivamente).
Nel Riparo sono stati rinvenuti ossi con incisioni e ciottoli con raffigurazioni di animali di precisione e bellezza ammirevoli.
L’accesso al Riparo è possibile in occasione delle campagne di scavo, curate dall’Università di Ferrara.